sabato 13 gennaio 2018

Palermitani: CRIMINALI o EROI?


Risultati immagini per palermo mafia criminalitàNegli ultimi 50 anni a Palermo, e provincia, si è assistito ad una sequenza di fatti di cronaca, dove, via via, si sono succedute morti di Eroi ad opera di autentici criminali.
I nomi degli Eroi? Falcone e Borsellino, tra i Magistrati ( ma tra essi da non dimenticare i poliziotti della loro scorta, il giudice Costa, il giudice Terranova, il giudice Scaglione, il questore Boris Giuliano, il giudice Chinnici, i Commissari Cassarà e Montana, il poliziotto D'Agostino il giudice Livatino, il Generale Dalla Chiesa )
Ma ci sono stati politici, come Mattarella, Reina e Pio La Torre.
Ci sono stati giornalisti come Francese.
Rappresentanti della società civile e dell'impresa, come Libero Grassi.
Persino bambini, come il piccolo Di Matteo, sciolto nell'acido
E un sacerdote come don Giuseppe Puglisi.
E tanti, tanti altri: Carabinieri, poliziotti, sindacalisti, testimoni.
In Sicilia tutti costoro sono morti sapendo che la loro morte poteva essere molto probabile.
Si tratta di Eroi. Sicuramente. Persone a cui la collettività deve la persistenza di un equilibrio, di una pace, la continuità del benessere sino ad allora acquisito.
Ma tutti questi Eroi devono il loro sacrificio ad un gruppo di autentici criminali, il cui spessore è stato, ed è, tra i più elevati al mondo, nella storia del genere umano: i mafiosi di Cosa Nostra.
Ma che relazione c'è tra questi due opposti?
Molto probabilmente, a ben guardare, la Letteratura italiana, in particolare quella Siciliana, ci possono dare una chiave di lettura, tra i tanti, due scritti.
Uno è di Tomasi di Lampedusa.
Ne il Gattopardo c'è un famoso dialogo tra il Principe di Salina e i neo invasori, i Savoia, rappresentati da Chevalley.
Tra le varie frasi, il Gattopardo dice:...“In Sicilia non importa far male o far bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di “fare”. E la Mafia spesso punisce chi 'FA'. Ovvero “I siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria, ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito....” va punita con la loro morte, diciamo noi.
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C'è uno Status Quo, di un gruppo dominante di persone, che non tollera che alcuno li disturbi. Sono i mafiosi, che si sono impossessati del terriroio dello Stato, per l'assenza di esso. E gestisce le ricchezze di quel territorio. Chiede il pizzo, ovvero fa pagare chi lavora, per il solo fatto che si trova nel suo territorio e FA qualcosa. E se qualcuno li disturba, per 'indipendenza di spirito' li uccide, semplicemente e selvaggiamente.
Ne 'La corda Pazza' Sciascia riprende, in Sicilia e Sicilitudine, un brano del Canali, che, appunto, definisce i Siciliani come densi di contraddizioni, estremamente opposte. Estremamente timidi o estremamente temerari.

Come, propriamente, l'eroismo di alcuni, che si contrappone alla criminalità sanguinolenta di altri, divenuti eroi non per loro scelta di vita.Risultati immagini per palermo mafia criminalitàRisultati immagini per palermo mafia criminalità

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