Ricordo
mia madre, che invece di gioire per una disgrazia capitata ad una
vicina che disturbava e importuna, proferì subito: Mischina!
Capii, allora, che la gente era portata a solidarizzare subito
con l'altro. E chi non lo faceva, era guardato con sospetto.
La
cultura del soccorrere l'altro era antichissima. A Palermo
erano famosissimi i brani del Vangelo del Buon Samaritano,
o di Simone di Cirene che si carica la Croce di
Cristo sulla via del Calvario. La città brulicava di
ordini di suore che soccorrevano i sofferenti. Sulla porta di ognuno
dei loro conventi c'era sempre una 'Ruota degli Esposti', dove venivano deposti i bambini nati ma rifiutati
dalle madri che non potevano mantenerli.
Il
rapporto con gli altri, a Palermo, porta ciascuno ad innamorarsi di
ogni causa dell'altro. Se ne sente quasi responsabile, custode.
Dicevo prima: rischia di essere persino invadente. E come se dicesse,
a volte: Non ti accorgi che occorre fare qualcosa per te? Da questo
momento io mi occuperò di te.
Ma
questi ultimi sono i casi limite.
Un
piccolo episodio, che mi capitò di vivere con 3P, me ne dà
una testimonianza vivissima. Indimenticabile.
Aveva
detto a me e mia moglie, che avevamo deciso di farci battezzare
nostro figlio Davide da lui, a San Gaetano, di farci vedere il
pomeriggio precedente il battesimo, in sacrestia, per un colloquio
con lui stesso, una specie di 'processino' che precedeva il
Sacramento, che avrebbe dovuto impartire a nostro figlio.
Arrivammo
all'ora esatta, che ci chiese di rispettare. Ma, seduti davanti a
lui, notammo il suo sguardo preoccupato. Sofferente per qualcosa.
Improvvisamente si alzò, ci disse: Aspettate, tra poco ritorno. E
andò oltre una porta, dietro di lui. Io e mia moglie ci chiedemmo
che fosse successo. Anche noi ci recammo verso quella porta, la
aprimmo e...vedemmo 3P, coi pantaloni svoltati, sopra le scarpe, che
giocava a pallone con due-tre bambini. Ci disse, notandoci, che
dovevamo scusarlo, ma c'erano quei bambini in giardino che
attendevano la maestrina del catechismo. Ma che questa tardava. E non
gli piaceva che restassero abbandonati a sé. Sapemmo, dopo, che
aveva tanto insistito con le loro madri, per strapparli dalla strada
e farli frequentare un regolare corso di Catechismo, importantissimo
per loro, in quel quartiere.
Ecco,
questa era la sua Carità. Al servizio perenne degli altri.
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