lunedì 30 aprile 2018

effetto BUGIA della Lega in Friuli


Risultati immagini per lega e diavoloModi bruschi, decisioni determinate, chi c'è c'è, anche a costo di allearsi col diavolo. 
Questa è la Lega che vince in Friuli, dimentica dei guai combinati in passato, mentre si appresta a combinarne altri. Basti vedere la cosiddetta 'flat' tax, pressochè inesistente in tutto il mondo, e tirata fuori per rastrellare voti.
In Friuli, come nel resto d'Italia, la memoria è corta. E l'Italiano è sempre lo stesso.

domenica 29 aprile 2018

L'ultima Intervista a Borsellino

Due giorni dopo saltò in aria Falcone. Dopo un mese toccò a lui.
In essa, concessa a dei giornalisti francesi, si intrattiene a lungo su Mangano. Ma accenna anche al Caimano e a Dell'Utri, esattamente:





domenica 22 aprile 2018

Le uniche 10 leggi cui obbedisce il CAIMANO

Stamattina leggevo un Editoriale di Marco Travaglio, molto gustoso, in cui sintetizza quelle che, a suo parere (e ci crediamo!), sono, dopotutto, le uniche leggi cui ubbidisce il CAIMANO o CAINANO (o Testa d'Asfalto o Ottavo Nano):
1. Legge di Montanelli/1. “Berlusconi mente ogni volta che respira”.
2. Legge di Montanelli/2. “Berlusconi è un bugiardo sincero, perché finisce col credere alle sue menzogne”.
3. Legge di Biagi. “Se avesse una puntina di tette, Berlusconi farebbe anche l’annunciatrice”.
4. Legge di Cecchi Gori. “Berlusconi, se gli dai un dito, ti si prende il culo”.
5. Legge del Tribunale. “Berlusconi ha una naturale capacità a delinquere”.
6. Legge di Confalonieri. “La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l’accusa di mafia”.
7. Legge di Ferrara (Giuliano)/1. “Berlusconi è entrato in politica per salvare la roba”.
8. Legge di Ferrara/2. “Il punto fondamentale non è che tu devi essere capace di ricattare, è che tu devi essere ricattabile… Per fare politica devi stare dentro un sistema che ti accetta perché sei disponibile a fare fronte, a essere compartecipe di un meccanismo comunitario e associativo attraverso cui si selezionano le classi dirigenti”.
9. Legge di Renzi (o di Bossi, o di D’Alema, o di Veltroni). Chiunque si sieda al tavolo con Berlusconi per trattare, muore. I cimiteri sono lastricati di lapidi degli ex leader che pensavano di metterlo nel sacco.
10. Legge di Fini (o di Boffo, o di Di Pietro, o di Montanelli, o di molti altri). Berlusconi conosce solo tre approcci umani e politici: o ti compra, o ti massacra, o sei Dudù.

sabato 21 aprile 2018

Il Caimano i disoccupati e le LEGGI VERGOGNA

E' una frase del Caimano, in piena campagna elettorale, alla vigilia del voto in Molise. Sostiene il 'delinquente naturale' che i 5 Stelle sono dei disoccupati. E che non farebbe loro pulire nemmeno i cessi. Presa alla lettera, questa affermazione, dice: i disoccupati sono una categoria di disumani (strano: tutti ci passano, chi più chi meno) e contiene un'affermazione conseguente a questa, ovvero che i suoi, da non disoccupati, hanno sempre fatto del bene all'Italia. Le cronache politiche degli ultimi anni ci consegnano un'Italia, da lui governata, che producono decine di leggi vergogna.
Le copiamo e incolliamo semplicemente, da Marco Travaglio, eccellente giornalista (il migliore d'Italia):

1. Decreto Biondi (1994). Approvato il 13 luglio 1994 dal governo Berlusconi I, vieta la custodia cautelare in carcere (trasformata al massimo in arresti domiciliari) per i reati contro la Pubblica amministrazione e quelli finanziari, comprese la corruzione e la concussione, proprio mentre alcuni ufficiali della Guardia di Finanza confessano di essere stati corrotti da quattro società del gruppo Fininvest (Mediolanum, Videotime, Mondadori e Tele+) e sono pronte le richieste di arresto per i manager che hanno pagato le tangenti. Il decreto impedisce cioè di arrestare i responsabili e provoca la scarcerazione immediata di 2764 detenuti, dei quali 350 sono colletti bianchi coinvolti in Tangentopoli (compresi la signora Pierr Poggiolini, l’ex ministro Francesco De Lorenzo e Antonino Cinà, il medico di Totò Riina). Il pool di Milano si autoscioglie. Le proteste di piazza contro il “Salvaladri” inducono la Lega e An a ritirare il consenso al decreto e a costringere Berlusconi a lasciarlo decadere in Parlamento per manifesta incostituzionalità. Subito dopo vengono arrestati Paolo Berlusconi, il capo dei servizi fiscali della Fininvest Salvatore Sciascia e il consulente del gruppo Massimo Maria Berruti, accusato di aver depistato le indagini subito dopo un colloquio con Berlusconi. 

2. Legge Tremonti (1994). Il decreto n.357 approvato dal Berlusconi I il 10 giugno 1994 detassa del 50% gli utili reinvestiti dalle imprese, purchè riguardino l’acquisto di “beni strumentali nuovi”.La neonata società Mediaset (che contiene le tv Fininvest scorporate dal resto del gruppo in vista della quotazione in Borsa) utilizza la legge per risparmiare 243 miliardi di lire di imposte sull’acquisto di diritti cinematografici per film d’annata: che non sono beni strumentali, ma immateriali, e non sono nuovi, ma vecchi. A sanare l’illegalità interviene il 27 ottobre 1994 una circolare “interpretativa” Tremonti che fa dire alla legge Tremonti il contrario di ciò che diceva, estendendo il concetto di beni strumentali a quelli immateriali e il concetto di beni nuovi a quelli vecchi già usati all’estero. 

3. Legge Maccanico (1997). In base alla sentenza della Consulta del 7 dicembre 1994, la legge Mammì che consente alla Fininvest di possedere tre reti tv sull’analogico terrestre è incostituzionale:3., presumibilmente Rete4, dev’essere spenta ed eventualmente passare sul satellite, entro il 28 agosto 1996. Ma il ministro delle Poste e telecomunicazioni del governo Prodi I, Antonio Maccanico, concede una proroga fino al 31 dicembre 1996 in attesa della legge “di sistema”. A fine anno, nulla di fatto per la riforma e nuova proroga di altri sei mesi. Il 24 luglio 1997, ecco finalmente la legge Maccanico: gli editori di tv, come stabilito dalla Consulta, non potranno detenere più del 20% delle frequenze nazionali disponibili, dunque una rete Mediaset è di troppo. Ma a far rispettare il tetto dovrà provvedere la nuova Authority per le comunicazioni (Agcom), che potrà entrare in azione solo quando esisterà in Italia “un congruo sviluppo dell’utenza dei programmi televisivi via satellite o via cavo”. Che significhi “congruo sviluppo” nessuno lo sa, così Rete4 potrà seguitare a trasmettere sine die in barba alla Consulta. 

4. D’Alema salva-Rete4 (1999). La neonata Agcom si mette all’opera solo nel 1998, presenta il nuovo piano per le frequenze tv e bandisce la gara per rilasciare le 8 concessioni televisive nazionali. Rete4, essendo “eccedente” rispetto alla Maccanico, perde la concessione; al suo posto la vince Europa7 di Francesco Di Stefano. Ma il governo D’Alema, nel 1999, concede a Rete4 una “abilitazione provvisoria” a seguitare a trasmettere senza concessione, così per dieci anni Europa7 si vedrà negare le frequenze a cui ha diritto per legge. 


5. Gip-Gup (1999). Berlusconi e Previti, imputati per corruzione di giudici romani (processi Mondadori, Sme-Ariosto e Imi-Sir), vogliono liberarsi del gip milanese Alessandro Rossa-to, che ha firmato gli arresti dei magistrati corrotti e degli avvocati Fininvest Pacifico e Acampora, ma ha pure disposto l’arresto di Previti (arresto bloccato dalla Camera, a maggioranza Ulivo). Ora spetta a Rossato, in veste di Gup, condurre le udienze preliminari dei tre processi e decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura di Milano. Udienze che iniziano nel 1999. Su proposta dell’on. avv. Guido Calvi, legale di Massimo D’Alema, il centrosinistra approva una legge che rende incompatibile la figura del gip con quella del gup: il giudice che ha seguito le indagini preliminari non potrà più seguire l’udienza preliminare e dovrà passarla a un collega, che ovviamente non conosce la carte e perderà un sacco di tempo. Così le udienze preliminari Imi-Sir e Sme, già iniziate dinanzi a Rossato, proseguono sotto la sua gestione e si chiuderanno a fine anno con i rinvii a giudizio degli imputati. Invece quella per Mondadori, non ancora iniziata, passa subito a un altro giudice, Rosario Lupo, che proscioglie tutti gli imputati per insufficienza di prove (poi, su ricorso della Procura, la Corte d’appello li rinvierà a giudizio tutti, tranne uno: Silvio Berlusconi, dichiarato prescritto grazie alle attenuanti generiche). 

6. Rogatorie (2001). Nel 2001 Berlusconi torna a Palazzo Chigi e fa subito approvare una legge che cancella le prove giunte dall’estero per rogatoria ai magistrati italiani, comprese ovviamente quelle che dimostrano le corruzioni dei giudici romani da parte di Previti & C. Da mesi i legali suoi e di Previti chiedono al tribunale di Milano di cestinare quei bonifici bancari svizzeri perché mancano i numeri di pagina, o perché si tratta di fotocopie senza timbro di conformità,o perchè sono stati inoltrati direttamente dai giudici elvetici a quelli italiani senza passare per il ministero della Giustizia. Il Tribunale ha sempre respinto quelle istanze. Che ora diventano legge dello Stato. Con la scusa di ratificare la convenzione italo-svizzera del 1998 per la reciproca assistenza giudiziaria (dimenticata dal centrosinistra per tre anni), il 3 ottobre 2001 la Cdl vara la legge 367 che stabilisce l’inutilizzabilità di tutti gli atti trasmessi da giudici stranieri che non siano “in originale” o “autenticati” con apposito timbro, che siano giunti via fax, o via mail o brevi manu o in fotocopia o con qualche vizio di forma. Anche se l’imputato non ha mai eccepito sulla loro autenticità, vanno cestinati. Poi, per fortuna, i tribunali scoprono che la legge contraddice tutte le convenzioni internazionali ratificate dall’Italia e tutte le prassi seguite da decenni in tutta Europa. E, siccome quelle prevalgono sulle leggi nazionali, disapplicano la legge sulle rogatorie, che resterà lettera morta. 


7. Falso in bilancio (2002). Siccome Berlusconi ha cinque processi in corso per falso in bilancio, il 28 settembre 2001 la sua maggioranza approva la legge-delega numero 61 che incarica il governo di riformare i reati societari. Il che avverrà all’inizio del 2002 con i decreti delegati che: abbassano le pene da 5 a 4 anni per le società quotate e addirittura a 3 per le non quotate (prescrizione più breve, massimo 7 anni e mezzo per le quotate e 4 e mezzo per le non quotate; e niente più custodia cautelare né intercettazioni); rendono il falso per le non quotate perseguibile solo a querela del socio o del creditore; depenalizzano alcune fattispecie di reato (come il falso nel bilancio presentato alle banche); fissano amplissime soglie di non punibilità (per essere reato, il falso in bilancio dovrà superare il 5% del risultato d’esercizio, l’1% del patrimonio netto, il 10% delle valutazioni. Così tutti i processi al Cavaliere per falso in bilancio vengono cancellati: o perché manca la querela dell’azionista (B. non ha denunciato B.), o perché i falsi non superano le soglie (“il fatto non è più previsto dalla legge come reato), o perché il reato è ormai estinto grazie alla nuova prescrizione-lampo. 

8. Mandato di cattura europeo (2001). Unico fra quelli dell’Unione europea, il governo Berlusconi II rifiuta di ratificare il “mandato di cattura europeo”, ma solo relativamente ai reati finanziari e contro la Pubblica amministrazione . Secondo “Newsweek”, Berlusconi “teme di essere arrestato dai giudici spagnoli” per l’inchiesta su Telecinco. L’Italia otterrà di poter recepire la norma comunitaria soltanto dal 2004. 

9. Il governo sposta il giudice (2001). Il 31 dicembre, mentre gli italiani festeggiano il Capodanno, il ministro della Giustizia Roberto Castelli, su richiesta dei difensori di Previti, nega contro ogni prassi la proroga in Tribunale al giudice Guido Brambilla, membro del collegio che conduce il processo Sme-Ariosto, e dispone la sua “immediata presa di possesso” presso il Tribunale di sorveglianza dov’è stato trasferito da qualche mese, senza poter completare i dibattimenti già avviati. Così il processo Sme dovrebbe ripartire da zero dinanzi a un nuovo collegio. Ma poi interviene il presidente della Corte d’appello con una nuova “applicazione” di Brambilla in Tribunale fino a fine anno. 

10. Cirami (2002). I difensori di Previti e Berlusconi chiedono alla Cassazione di spostare i loro processi a Brescia perché, sostengono, a Milano l’intero Tribunale è viziato da inguaribile prevenzione contro di loro. E, per oliare meglio il meccanismo, reintroducono il vecchio concetto di “legittima suspicione” per motivi di ordine pubblico , vigente un tempo, quando i processi scomodi traslocavano nei “porti delle nebbie” per riposarvi in pace. E’ la legge Ci-rami n. 248, approvata definitivamente il 5 novembre 2002. Ma nemmeno questa funziona: la Cassazione, nel gennaio 2003, respinge la richiesta di trasloco: il Tribunale di Milano è sereno e imparziale. 

11. Lodo Maccanico-Schifani (2003). Le sentenze Sme e Mondadori si avvicinano. Su proposta del senatore della Margherita Antonio Maccanico, il 18 giugno 2003 la Cdl approva la legge 140, primo firmatario Renato Schifani, che sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del senato, del Consiglio e della Corte costituzionale. I processi a Berlusconi si bloccano in attesa che la Consulta esamini le eccezioni di incostituzionalità sollevate dal Tribunale di Milano. E ripartono nel gennaio 2004, quando la Corte boccia il “lodo”. 

12. Ex Cirielli (2005). Il 29 novembre 2005 la Cdl vara la legge ex Cirielli (misconosciuta dal suo stesso proponente), che riduce la prescrizione per gli in-censurati e trasforma in arresti domiciliari la detenzione per gli ultrasettantenni (Previti ha appena compiuto 70 anni, Berlusconi sta per compierli). La legge porta i reati prescritti da 100 a 150 mila all’anno, decima i capi di imputazione del processo Mediaset (la frode fiscale passa da 15 a 7 anni e mezzo) e annienta il processo Mills (la corruzione anche giudiziaria si prescrive non più in 15, ma in 10 anni). 

13. Condono fiscale (2002). La legge finanziaria 2003 varata nel dicembre 2002 contiene il condono tombale. Berlusconi giura che non ne faranno uso né lui né le sue aziende. Invece Mediaset ne approfitta subito per sanare le evasioni di 197 milioni di euro contestate dall’Agenzia delle entrate pagandone appena 35. Anche Berlusconi usa il condono per cancellare con appena 1800 euro un’evasione di 301 miliardi di lire contestata dai pm di Milano. 

14. Condono per i coimputati (2003). Col decreto 143 del 24 giugno 2003, presunta “interpretazione autentica” del condono, il governo ci infila anche coloro che hanno “concorso a commettere i reati”, anche se non hanno firmato la dichiarazione fraudolenta. Cioè il governo Berlusconi salva anche i 9 coimputati del premier, accusati nel processo Mediaset di averlo aiutato a evadere con fatture false o gonfiate. 

15. Pecorella (2006). Salvato dalla prescrizione nel processo Sme, grazie alle attenuanti generiche, Berlusconi teme che in appello gli vengano revocate, con conseguente condanna. Così il suo avvocato Gaetano Pecorella, presidente della commissione Giustizia della Camera, fa approvare nel dicembre 2005 la legge che abolisce l’appello, ma solo quando lo interpone il pm contro assoluzioni o prescrizioni. In caso di condanna in primo grado, invece, l’imputato potrà ancora appellare. Il presidente Ciampi respinge la Pecorella in quanto incostituzionale. Berlusconi allunga di un mese la scadenza della legislatura per ripresentarla uguale e la fa riapprovare (legge n.46) nel gennaio 2006. Ciampi stavolta è costretto a firmarla. Ma poi la Consulta la boccia in quanto incostituzionale. 

16. Frattini (2002). Il 28 febbraio 2002 la Cdl approva la legge Frattini sul conflitto d’interessi: chi possiede aziende e va al governo, ma di quelle aziende è soltanto il “mero proprietario”, non è in conflitto d’interessi e non è costretto a cederle. Unica conseguenza per il premier:deve lasciare la presidenza del Milan 

17.Gasparri-1(2003). In base alla nuova sentenza della Consulta del 2002, entro il 31 dicembre 2003 Rete4 deve essere spenta e passare sul satellite. Il 5 dicembre la Cdl approva la legge Gasparri sulle tv: Rete4 può seguitare a trasmettere “ancorchè priva di titolo abilitativo”, cioè anche se non ha più la concessione dal 1999; il tetto antitrust del 20% sul totale delle reti non va più calcolato sulle 10 emittenti nazionali, ma su 15 (compresa Telemarket). Dunque Mediaset può tenersi le sue tre tv. Quanto al tetto pubblicitario del 20%, viene addirittura alzato grazie al trucco del “Sic”, che include un panel talmente ampio di situazioni da sfiorare l’infinito. Confalonieri calcola che Mediaset potrà espandere i ricavi di 1-2 miliardi di euro l’anno. Ma il 16 dicembre Ciampi rispedisce la legge al mittente: è incostituzionale. 

18. Berlusconi salva-Rete4 (2003). Mancano due settimane allo spegnimento di Rete4. Alla vigilia di Natale, Berlusconi firma un decreto salva-Rete4 (n.352) che concede alla sua tv l’ennesima proroga semestrale, in attesa della nuova Gasparri. 

19. Gasparri-2 (2004). La nuova legge approvata il 29 aprile 2004, molto simile a quella bocciata dal Quirinale, assicura che Rete4 non sfora il tetto antitrust perché entro il 30 aprile il 50% degli italiani capteranno il segnale del digitale terrestre, che garantirà loro centinaia di nuovi canali. Poi però si scopre che, a quella data, solo il 18% della popolazione riceve il segnale digitale. Ma poi l’Agcom dà un’interpretazione estensiva della norma: basta che in un certo luogo arrivi il segnale digitale di una sola emittente, per considerare quel luogo totalmente digitalizzato. Rete4 è salva, Europa 7 è ancora senza frequenze. 

20. Decoder di Stato (2004). 
Per gonfiare l’area del digitale, la finnaziaria per il 2005 varata nel dicembre 2004 prevede un contributo pubblico di 150 euro nel 2004 e di 70 nel 2005 per chi acquista il decoder per la nuova tecnologia televisiva. Fra i principali distributori di decoder c’è Paolo Berlusconi, fratello di Silvio,titolare di Solaris (che commercializza decoder Amstrad). 

21. Salva-decoder (2003). Il digitale terrestre è un affarone per Mediaset, che vi trasmette partite di calcio a pagamento, ma teme il mercato nero delle tassere taroccate: prontamente, il 15 gennaio 2003, il governo che ha depenalizzato il falso in bilancio porta fino a 3 anni con 30 milioni di multa la pena massima per smart card fasulle per le pay tv. 

22. Salva-Milan (2002). Col decreto 282/2002, convertito in legge il 18 febbraio, il governo Berlusconi consente alle società di calcio, quasi tutte indebitatissime, diammortizzare sui bilanci 2002 e spalmare nei dieci anni successivi la svalutazione dei cartellini dei giocatori. Il Milan risparmia 242 milioni di euro. 

23. Salva-diritti tv (2006). Forza Italia blocca il ddl, appoggiato da tutti gli altri partiti di destra e di sinistra, per modificare il sistema di vendita dei diritti tv del calcio in senso “collettivo” per non penalizzare le società minori privilegiando le maggiori. Il sistema resta dunque “soggettivo” , a tutto vantaggio dei maggiori club: Juventus, Inter e naturalmente Milan. 

24. Tassa di successione (2001). Il 28 giugno 2001 il governo Berlusconi abolisce la tassa di successione per i patrimoni superiori ai 350 milioni di lire (fino a quella cifra l’imposta era già stata abrogata dall’Ulivo). Per combinazione, il premier ha cinque figli e beni stimati in 25mila miliardi di lire. 

25. Autoriduzione fiscale (2004). Nel 2003, secondo “Forbes”, Berlusconi è il 45° uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale di 5,9 miliardi di dollari. Nel 2005 balza al 25° posto con 12 miliardi. Così, quando a fine 2004 il suo governo abbassa le aliquote fiscali per i redditi dei più abbienti, “L’espresso” calcola che Berlusconi risparmierà 764.154 euro all’anno. 

26. Plusvalenze esentasse (2003). Nel 2003 Tremonti vara una riforma fiscale che detassa le plusvalenze da partecipazione. La riforma viene subito utilizzata dal premier nell’aprile 2005 quando cede il 16,88% di Mediaset detenuto da Fininvest per 2,2 miliardi di euro, risparmiando 340 milioni di tasse. 

27. Villa abusiva con condono (2004). Il 6 maggio 2004, mentre «La Nuova Sardegna» svela gli abusi edilizi a Villa Certosa, Berlusconi fa approvare due decreti. Il primo stabilisce l’approvazione del piano nazionale anti-terrorismo e contiene anche un piano (segretato) per la sicurezza di Villa La Certosa. Il secondo individua la residenza di Berlusconi in Sardegna come «sede alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del Consiglio e per la continuità dell’azione di governo». Ed estende il beneficio anche a tutte le altre residenze del premier e famiglia sparse per l’Italia. Così si bloccano le indagini sugli abusi edilizi nella sua villa in Costa Smeralda. Poi nel 2005 il ministro dell’Interno Pisanu toglie il segreto. Ma ormai è tardi. La legge n. 208 del 2004, varata in tutta fretta dal governo Berlusconi, estende il condono edilizio del 2003 anche alle zone pro-tette: come quella in cui sorge la sua villa. Prontamente la Idra Immobiliare, proprietaria delle residenze private del Cavaliere, presenta dieci diverse richieste di condono edilizio. E riesce a sanare tutto per la modica cifra di 300mila euro. Nel 2008 il Tribunale di Tempio Pausania chiude il procedimento per gli abusi edilizi perchè in gran parte condonati grazie a un decreto voluto dal mero proprietario della villa. 

28. Ad Mediolanum (2005). 
Nonostante le resistenze del ministro del Welfare, Roberto Maroni, Forza Italia impone una serie di norme favorevoli alle compagnie assicurative nella riforma della previdenza integrativa e complementare (dl 252/2005), fra cui lo spostamento di 14 miliardi di euro verso le assicurazioni, alcune norme che forniscono fiscalmente la previdenza integrativa individuale (a beneficio anche di Mediolanum, di proprietà di Berlusconi e Doris) e soprattutto lo slittamento della normativa al 2008 per assecondare gli interessi della potente lobby degli assicuratori (di cui Mediolanum è una delle capofila). Intanto, nel gennaio del 2004, le Poste Italiane con un appalto senza gara hanno concesso a Mediolanum l’utilizzo dei 16mila sportelli postali sparsi in tutta Italia. 

29. Ad Mondadori-1 (2005). Il 9 giugno 2005 il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti stipula un accordo con le Poste Spa per il servizio «Postescuola»: consegna e ordinazione – per telefono e on line – dei libri di testo destinati agli alunni della scuola secondaria. Le case editrici non consegneranno i loro volumi direttamente, ma tramite la Mondolibri Bol, una società posseduta al 50 per cento da Arnoldo Mondadori Editore Spa, di cui è mero proprietario Berlusconi. L’Antitrust esamina il caso, ma pur accertando l’indubbio vantaggio per le casse Mondadori, non può censurare l’iniziativa perché a firmare l’accordo non è stato il premier, ma la Moratti. 

30. Ad Mondadori-2 (2005). L’8 febbraio 2005 scatta l’operazione “E-book”, per il cui avvio il governo stanzia 3 milioni. E a chi affidano la sperimentazione i ministri Moratti (Istruzione) e Stanca (Innovazione)? A Monda-dori e Ibm: la prima è di Berlusconi, la seconda ha avuto come vicepresidente Stanca fino al 2001. 

31. Indulto (2006). Nel luglio 2006 centrosinistra e centrodestra approvano l’indulto Mastella (contrari Idv, An, Lega, astenuto il Pdci): 3 anni di sconto di pena a chi ha commesso reati prima del 2 maggio di quell’anno. Lo sconto vale anche per i reati contro la Pubblica amministrazione (che sul sovraffollamento della carceri non incidono per nulla), compresa la corruzione giudiziaria, altrimenti Previti resterebbe agli arresti domiciliari. Una nuova legge ad personam che regala anche al Cavaliere un “bonus” di tre anni da spendere nel caso in cui fosse condannato in via definitiva. 

32. Lodo Alfano (2008). Nel luglio 2008, alla vigilia della sentenza nel processo Berlusconi-Mills, il Pdl tornato al governo approva il lodo Alfano che sospende sine die i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del Senato e del Consiglio. Soprattutto del Consiglio. Nell’ottobre 2009 la Consulta boccerà anche quello in quanto incostituzionale. 

33. Più Iva per Sky (2008). Il 28 novembre 2008 il governo raddoppia l’Iva a Sky, la pay-tv di Rupert Murdoch, principale concorrente di Mediaset, portandola dal 10 al 20%. 

34. Meno spot per Sky (2009). Il 17 dicembre 2009 il governo Berlusconi vara il decreto Romani che obbliga Sky a scendere entro il 2013 dal 18 al 12% di affollamento orario di spot. 

35. Più azioni proprie (2009). La maggioranza aumento dal 10 al 20% la quota di azioni proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La norma viene subito utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset. 

36. Ad listam (2010). Visto che le liste del Pdl sono state presentate fuori tempo massimo nel Lazio e senza timbri di autenticazione a Milano, il governo vara un decreto “interpretativo” che stravolge la legge elettorale, sanando ex post le illegalità commesse per costringere il Tar a riammetterle. Ma non si accorge che, nel Lazio, la legge elettorale è regionale e non può essere modificata da un decreto del governo centrale. Così il Tar ribadisce che la lista è fuorilegge, dunque esclusa. 

37. Illegittimo impedimento (2010). Non sapendo più come bloccare i processi Mediaset e Mills, Berlusconi fa approvare il 10 marzo 2010 una legge che rende automatico il “legittimo impedimento” a comparire nelle udienze per sé stesso e per i suoi ministri, il tutto per una durata di 6 mesi, prorogabili fino a 18. Basterà una certificazione della Presidenza del Consiglio e i giudici dovranno fermarsi, senza poter controllare se l’impedimento sia effettivo e legittimo. Il tutto in attesa della soluzione finale, cioè delle nuove leggi ad personam che porteranno il totale a quota 40: “processo breve”, anti-intercettazioni e lodo Alfano-bis costituzionale. Cioè incostituzionale. 


38-39-40. Condoni alla villa abusiva (2004). Il 6 maggio 2004 B. vara due decreti. Il primo stabilisce l’approvazione del piano nazionale antiterrorismo e contiene anche un piano (segretato) per la sicurezza di Villa Certosa. Il secondo individua la sua villa in Sardegna come “sede alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del Consiglio e per la continuità dell’azione di governo”. Ed estende il beneficio anche a tutte le altre residenze del premier e famiglia sparse per l’Italia. Così si bloccano le indagini sugli abusi edilizi a Villa Certosa. Poi c’è una terza norma, la legge 208/2004, che estende il condono edilizio del 2003 alle zone protette: come quella in cui sorge la villa. Così la Idra Immobiliare, proprietaria delle residenze di B., presenta 10 richieste di condono. E riesce a sanare tutto per la modica cifra di 300 mila euro. Nel 2008 il Tribunale di Tempio Pausania chiuderà il procedimento sugli abusi perché in gran parte condonati da norme firmate dal “mero proprietario”.
 
41. Legge pro Mediolanum (2005). Nella riforma della previdenza integrativa e complementare, FI impone una serie di norme favorevoli alle compagnie assicurative. Compresa la Mediolanum di B. ed Ennio Doris.
 
42. Legge pro Mondadori-1 (2005). La ministra dell’Istruzione Letizia Moratti fa un accordo con Poste per il servizio “Postescuola”: consegna e ordinazione per telefono e online dei testi della scuola secondaria. Gli editori non li consegneranno direttamente, ma tramite Mondolibri Bol, posseduta al 50% da Mondadori, cioè da B..
 
43. Legge pro Mondadori-2 (2005). Il governo stanzia 3 milioni per l’operazione “eBook”: sperimentazione affidata dai ministri Moratti e Lucio Stanca (Innovazione) a Mondadori e Ibm: la prima è di B., della seconda Stanca è l’ex vicepresidente.
 
44-45. Due scudi fiscali (2001-2003). Nel 2003, ecco il decreto Tremonti sul rientro di capitali guadagnati e/o detenuti all’estero: illegalmente esportati, ma anche illegalmente accumulati commettendo reati. Chiunque vuole rimpatriare tesori nascosti oltre frontiera può farlo depositandoli presso una banca italiana che trattiene, per conto dello Stato, una modica tassa del 2,5% (anziché le normali aliquote fino al 50-60%) e rilascia al cliente una “dichiarazione riservata” di ricevuta con garanzia di anonimato. Un caso clamoroso di riciclaggio di Stato del denaro sporco. Guardacaso, B. è imputato per 1.500 miliardi di lire in nero su 64 società estere Fininvest. Teoricamente, versando all’erario 50 miliardi di lire, può far rientrare tutto senza neppure farlo sapere. Il risultato dello scudo, comunque, è deludente. Così nel 2003 Tremonti concede il bis, riaprendo il condono. Ma anche stavolta il gettito per lo Stato è misero. In tutto, i due scudi incassano 2 miliardi, a fronte dei 77 rientrati.
 
46. Esenzione Ici alla Chiesa (2005). La Finanziaria esenta le confessioni religiose che hanno sottoscritto intese con lo Stato dall’Ici sugli immobili a fini commerciali. Idem per le associazioni non profit. La Cgil stima un buco nei bilanci comunali di 500-700 milioni l’anno.
 
47. Salva-rifiuti-1 (2001-2002). La Procura di Firenze apre un’inchiesta sui lavori del Tav: durante gli scavi delle gallerie, è stato inquinato l’ambiente, intaccando le falde acquifere. Ma con la legge Lunardi terre e rocce da scavo non costituiscono più rifiuti e possono essere utilizzate per riempire cave o depressioni del terreno, anche se contaminate. Nel 2002, poi, il governo dichiara per decreto non più inquinanti le emissioni tossiche dell’Enichem di Gela, sequestrato dai giudici: l’impianto riapre, salvi tutti gli indagati.
 
48. Lodo Alfano (2008). Nel luglio 2008 B. torna al governo per la terza volta: manca poco alla sentenza nel processo Mills e lui la blocca con la legge Alfano (detta impropriamente “lodo”) che sospende i processi ai presidenti della Repubblica, della Camera, del Senato e del Consiglio sino al termine della carica. Si fermano così per un anno e mezzo i processi Mills e Mediaset a carico di B.. Riprenderanno solo un anno dopo, quando la Consulta boccerà la legge Alfano in quanto incostituzionale.
 
49. Legge salva-rifiuti-2 (2008). Vengono arrestate a Napoli 25 persone, tra cui funzionari del commissariato per l’emergenza in Campania diretto dal neo sottosegretario Guido Bertolaso: avrebbero consentito per anni di smaltire in discariche a cielo aperto rifiuti “tal quali” spacciandoli per “ecoballe” ecologicamente trattate, “con grave pregiudizio per l’ambiente e la salute pubblica”. B. vara un decreto che deroga alle norme nazionali ed europee sullo smaltimento rifiuti e consente di seguitare a sversare nelle discariche campane (e solo in quelle) anche quelli tossici e pericolosi.
 
50. Legge salva-beni mafiosi (2008). La Finanziaria permette la vendita all’asta di 3 mila immobili confiscati alle mafie, che potranno essere comodamente riacquistati dai prestanome dei boss.
 
51. Abolita l’Ici (2008). Il governo smantella la tassa comunale su tutte le prime case, escluse quelle signorili, le ville e i castelli (appena 40 mila su 31 milioni di immobili a uso abitativo censiti in Italia). Una norma pro ricchi, dunque anche pro B.: per chi pagava fino a 100 euro di Ici all’anno (il 40% dei proprietari), l’imposta l’aveva già abolita Prodi. Ora nemmeno i redditi medio-alti pagheranno un euro, con un costo per lo Stato di 4 miliardi. Sparisce l’unica tassa federale, fra l’altro a prova di evasione, creando voragini nei bilanci comunali.
 
52. Scudo fiscale-3 (2009). Tremonti, che aveva giurato di non farne mai più, vara il terzo condono fiscale. Funziona come gli altri due, con la differenza che sui capitali fatti rientrare, in cambio dell’anonimato e dello “sbiancamento”, il governo chiede alle banche di trattenere non il 2,5%, ma il 5. In sede di conversione, scompare financo l’obbligo per le banche di segnalare le operazioni sospette all’antiriciclaggio e sono condonati i gravi reati finanziari collegati all’esportazione di capitali occulti. Lo scudo si applica anche a case, yacht e beni di lusso (che ovviamente restano all’estero).
 
53. Legittimo impedimento (2010). Siccome, bocciato il lodo Alfano, i processi a B. sono ripresi, ecco una nuova legge per bloccarli, sempre a opera del ministro Alfano: quella che rende automatico il “legittimo impedimento” a comparire nelle udienze per il premier e i ministri. E non solo per le attività di governo, ma anche per quelle “preparatorie e consequenziali, nonché comunque coessenziali alle funzioni di governo”. Il tutto per 6 mesi, prorogabili fino a 18. Basterà una certificazione della Presidenza del Consiglio e i giudici dovranno fermarsi, senza poter controllare se l’impedimento sia effettivo e legittimo. Risultato: i processi a B. sono sospesi fino all’ottobre 2011. Ma il 13 gennaio 2011 la Consulta giudica parzialmente incostituzionale il legittimo impedimento. Il resto sarà cancellato da un referendum popolare promosso da Antonio Di Pietro.
 
54. Più Iva per Sky (2008). Il governo B. raddoppia dal 10 al 20% l’Iva a Sky, la pay-tv di Murdoch, principale concorrente di Mediaset.
 
55. Meno spot per Sky (2009). Un decreto Romani obbliga Sky a scendere entro il 2013 dal 18 al 12% di affollamento orario di spot.
 
56. Più azioni proprie (2009). Il centrodestra aumenta dal 10 al 20% la quota di azioni proprie che ogni società può acquistare e detenere in portafoglio. La norma viene subito utilizzata dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset.
 
57. Decreto liste (2010). Visto che, per le elezioni regionali, le liste Pdl sono state presentate fuori tempo massimo nel Lazio e senza timbri di autenticazione a Milano, il governo vara un decreto “interpretativo” che stravolge la legge elettorale, sanando ex post le illegalità per costringere il Tar a riammetterle.
 
58. Legge pro Mondadori-3 (2010). L’Agenzia delle entrate contesta a Mondadori 173 milioni di euro di tasse evase nel 1991. Mondadori ricorre in primo e secondo grado vincendo la causa, ma il fisco ricorre in Cassazione e lì c’è un giudice severo che rischia di dar torto all’azienda berlusconiana. B. fa un decreto che consente a chi ha vinto la causa in due gradi di giudizio di chiudere il contenzioso in Cassazione versando solo il 5% del valore della lite. Così, invece di pagare 173 milioni (350 con gl’interessi), Mondadori se la cava con 8,6.
 
59. Legge salva-generali (2009). Una norma su misura “grazia” gli ufficiali imputati in due processi del Tribunale militare di Roma per la strage di Nassiriya, per non aver protetto impianti e uomini nella base in Iraq e aver così agevolato i kamikaze che nel 2003 uccisero 19 italiani e 9 iracheni con un’autobomba. I Tribunali militari, per procedere contro un soldato o un ufficiale, dovranno avere il via libera del ministero. Che, per Nassiriya, non arriverà mai.
 
60. Legge salva-Lega (2010). Per salvare i leghisti delle camicie verdi ancora imputati a Verona per formazione paramilitare fuorilegge (gli altri due reati sono stati depenalizzati nel 2005), ecco un codicillo nascosto nel decreto omnibus di 1085 norme “Codice dell’ordinamento militare”: abolisce il decreto del 1948 che puniva da 1 a 10 anni chi “promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni di carattere militare, le quali perseguono, anche indirettamente, scopi politici” per compiere “azioni di violenza o minaccia”. Al giudice di Verona non resta che prosciogliere tutti gli imputati: il reato non è più reato

mercoledì 18 aprile 2018

Italia. Un paese abituato a spacciarsi.

L'Italia è un Paese di persone abili a spacciarsi per qualcosa, qualcuno, o addirittura nello spacciare l'intero Paese per qualcos'altro.
Il Nostro, del resto, è un Paese di guitti, attori. Quì è nato Pulcinella, il Teatro dell'Arte, l'Avanspettacolo, Arlecchino, Balanzone, le note Commedie di Plauto,  piene di intrecci, eccetera eccetera.
Premesso tutto ciò, guardiamo la Storia.
Spacciamo per Unità d'Italia qualcosa mai riuscita, per vittoria la pesante sconfitta nella Prima Guerra Mondiale.
Per non parlare dei disastri riguardo le pretese Coloniali.
Per finire alla Seconda Guerra Mondiale, dove passiamo da aggressori ad aggrediti (ancora oggi i Tedeschi se lo chiedono).
Le vicende politiche? Contorte e tortuose, sino ad oggi, dove un notissimo DELINQUENTE NATURALE riesce persino ad avere una sua fedelissima (è notizia di oggi) chiamata dal Colle ad esplorare la governabilità del Paese.
Pazzesco.
E' solamente pazzesco.
E c'è un Dudù pronto.

lunedì 16 aprile 2018

Sindrome da PAESE STRANO. L'Italia.


Che l'Italia sia un Paese 'strano', 'anomalo', lo si sente dire tutti i giorni e ovunque.
Ma guardiamo queste ultime vicende: un 'delinquente naturale' continua indisturbato a passeggiare per le Istituzioni.
Ripresenta un partito, Forza Italia, fondato con un tizio, in galera per mafia.
Il delinquente naturale si presenta al Quirinale, urlando che gli altri non conoscono la Democrazia (sic!)
Il delinquente naturale riesce a far eleggere ad una Camera una sua appassionata sostenitrice
Il delinquente naturale dice che ci vuole lui al Governo per dialogare con le parti in conflitto. Ossia quel Putin che portava a Villa Grazioli dove avvenivano incontri con 'escort' (chiamiamole così) e che lo invitava nella sua Dacia in Crimea.
Ma il delinquente naturale è lo stesso che, governando ai tempi delle Twin Towers, riuscì a portare le nostre Forze Armate in Afghanistan, da cui non siamo mai usciti e che ci è costato sinora vari miliardi di Euro, senza sortire alcunchè, a parte la perdita di vari nostri militari.

domenica 15 aprile 2018

Elettori pericolosi


Ci sono tutte le generazioni nate tra gli anni70-80-90, ed anche primi anni dei 2000, influenzate dal modo di fare, di vivere, di pensare, del DELINQUENTE NATURALE (che qualcuno chiama Caimano, o Testa d'Asfalto, oppure ex-cavaliere).
Risultati immagini per Elettori pericolosiGiovani spesso inconcludenti, poco motivati, addormentati, anzi addomesticati da tutte quelle trasmissioni TV, chianate 'Talent', che poco hanno di talentuoso. Ma che rovinano piuttosto delle menti pronte, per natura, a DARSI DA FARE, ed invece si addormentano chiedendosi: ma che talenti nascosti ho?
Ed ancora tuttoggi, il delinquente/testa d'asfalto pretende, chiedendolo a gran voce al Presidente Mattarella, di avere un ruolo di prima fila, sia in decisioni Nazionali (fare il Governo) che Internazionali (crisi Usa-Russia-Siria).
Ma perchè esiste ancora il Delinquente?
Risultati immagini per Elettori pericolosiPerchè c'è una frangia di Italiani che è senza regole in testa.
Si possono quantificare in circa 1/8 degli elettori
Desiderano fortemente diventare ricchi, godersi la vita alla faccia degli altri, eludere ogni legge, evadere le tasse, se ne fregano del futuro ed hanno un solo dio: il dio DENARO.
Alla luce di quanto sopra, è preoccupante che persino alla Presidenza del Senato (quindi terza carica dello Stato) viene eletta una persona che si è distinta nel difendere il DELINQUENTE NATURALE

sabato 14 aprile 2018

il DELINQUENTE NATURALE


In questi giorni un notissimo delinquente naturale, come lo definisce la Corte d'Appello di Milano, continua a disturbare la Politica Italiana, quella vera, con la P maiuscola.
Questo notissimo delinquente naturale, nonché pregiudicato (che vuol dire: condannato grazie ad una sentenza per evasione fiscale), non sazio di anni di di condotta illegale, incivile, immorale, non riesce a darsi pace. Lo definisce un giornalista americano, che vive in Italia, Alan Friedman, un NARCISISTA PATOLOGICO.
Come tutti i narcisisti vive solo se appare.
Purtroppo i giornali lo fanno apparire continuamente, riportandone foto, nome, gesta, continuamente, perpetuandone la presenza ed assicurandone le conseguenze nefaste.
Nel passato gli sono stati attribuiti i più disparati nomignoli: Caimano, Cainano, Ottavo nano, ecc.
Ha ROVINATO diverse generazioni di giovani, facendogli credere che si fanno soldi facilmente con l'imbroglio, l'astuzia, il raggiro, il non mantenimento della parola data, le perversioni sessuali fatte regola, il profittare dell'ingenuità fanciullesca femminile (sino alla definizione, che gli affibbiò un suo professionista, di 'utilizzatore finale').
Molti giovani, negli ultimi 25 anni, si sono ritrovati senza una speranza, una personalità, un'idea di vita: erano incollati alle sue televisioni, dove si insegnavano, in diffusi programmi,  a piene mani, condotte di vita tutte fatte di edonismo, apparire, culto della propria immagine, superficialità, noia, ecc.
Per il ritorno di generazioni diverse, serie, responsabili, educate e rispettose degli altri, dovranno passare, purtroppo,  almeno 20 anni
Io, nel mio Blog, ho deciso di non nominarlo più, a partire da oggi e di non pubblicarne foto e gesta.
Il malato si spegnerà perchè sarà cosciente di NON ESISTERE PIU'.