martedì 28 febbraio 2017

BUONA MORTE? O FUGA DALLA VITA?





In un momento come questo, parlare di vita sembra essere contro-corrente. Ieri è morto un uomo con la pratica del suicidio assistito. La chiamano LA BUONA MORTE. Sembra come addormentarsi dolcemente, tra le braccia di una fatina. Tutti dimentica no che è l'epilogo di come si è condotta la vita. Se io trascorro tutta la mia vita con la possibilità di porvi fine quando ne sono stanco, che vita è? E' una vita che PUZZA DI MORTE. L'ipocrisia la fa chiamare decisione coraggiosa, autonoma, ecc. Ma è l'atto finale di una danza nel palcoscenico della vita, una danza che culmina fatalmente con la voglia di morire. Il punto che si dimentica di notare è: se voglio che la vita cessi, non amo la mia vita. Anzi: non l'ho mai amata.
Se AMO la mia vita, e, di conseguenza me stesso, non ne reclamo la fine. Trincerandomi dietro la scusa di un dolore insopportabile.



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