sabato 20 giugno 2015

Gender? e cche vvordì?



Io sono contro questa roba chiamata 'Gender'. Quando sono nato ero, e sono rimasto, un maschietto. Sono cresciuto e piano piano sono diventato uomo. Mi sono sposato e ho fatto figli. Non mi è mai passato per l'anticamera del cervello il dubbio se fossi o meno maschio, se dovessi decidere, caso mai, delle soluzioni 'alternative'. Allo stesso tempo, a mia sorella non veniva il benchè minimo dubbio che fosse femmina. Il che , probabilmente, presupporrebbe, o avrebbe presupposto, che avessi avuto dei dubbi, delle sofferenze riguardo alla mia identità sessuale. Una volta, da ragazzo, da giovane ci avrei scherzato con delle espressioni sonore o figurate (è facile immaginare quali). Oggi, di colpo, complici strumenti chiamati 'social network', come Facebook, a volte salutari, a volte diabolici, ma originatosi a Tokio nel 1995, da un convegno dell'Associazione Americana Psicologia., si vede un'accellerazione 'turbinosa' delle pretese dei 'genderisti'. A fronte, ci sono circolari ministeriali, pretese lotte di rivalsa da parte dei sostenitori di una 'totale uguaglianza' di maschi e femmine. Alla base c'è il principio, scambiato per democratico, del fare tutto quello che fanno i maschi, e viceversa. Abbiamo comportamenti diversi, non l'uno superiore all'altro, o inferiore, ma con caratteri diversi. In quel famigerato convegno di Tokio si presero delle determinazioni e delle decisioni di comportamento, verso l'educazione di base degli esseri umani, che hanno influenzato molti. Ed eccoci qua, oggi a discutere sul chiedere a un bambino o a una bambina 'cosa vuole essere', se maschio, femmina, o 'devo decidere'. Chi ha fede, come me, vede un'azione di Satana, per sconvolgere la stabilità della famiglia....


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