venerdì 26 giugno 2015

La capitale del cibo da strada



Palermo. E' un'autentica 'droga' gastronomica. E' il trionfo del gusto, della scelta, dell'assaggio, della varietà, del leggero (come mangiare una patatina dolce e bollita dal fruttivendolo) ma anche del pesante (un 'coppo' di frittola). Tutti chiamati CIBI DA STRADA, ma per le vie di Palermo non si finirebbe di mangiare mai. Si comincia la mattina da un tipico bar di Palermo (ce ne sono tantissimi) dove si può consumare una IRIS, focaccia morbidissima fritta ripiena di crema di ricotta e cioccolato), un CARTOCCIO (simile alla precedente, ma con crema di ricotta che fuoriesce da due fori) oppure una RIZZUOLA (morbidissima focaccia fritta ripiena di un ottimo ragù di carne, profumato di menta), oltre alle immancabili ARANCINE (di cui ho già parlato), agli SFINCIONELLI, anche di questi ho già parlato, oppure uno SPIEDINO (focaccia fritta ripiena di ragu' e salsa bechamel, a strati). E finito con la rosticceria, il palermitano ha schierati davanti a sé, durante la giornata, per strada, tutta una serie di attentati alla sua linea. Può rompere il digiuno con un PANINO CA' MEUSA, morbidissima pagnottina ripiena di MILZA e altre interiora di mucca, cotte nello STRUTTO, aggiunte di RICOTTA e CACIOCAVALLO grattugiato. Se capita, può anche incontrare il venditore di MUSSU, MASCIDDARU e CALCAGNOLU, che sono le cotenne della mucca, in particolare del muso e delle zampe, opportunamente bollite e spruzzate di limone e guarnite di prezzemolo.




 E molto sale. Come ci vuole molto sale nella CARNE A STRICASALI, parti di carne grassa, affettata e bollita, annegate nel limone, nel sale e nel pepe nero. E se incontro quello della FRITTOLA? E' il venditore di una prelibatezza, molto grassa, che tiene calda in un cesto, chiuso da una 'mappina' e ne serve un pugno alla volta, per mantenerla calda. La sera non guasterà un piatto di CUARUMA, che sono le interiora del vitello, bollite e tagliate a pezzi. Oppure, se incontro uno che arrostisce STIGGHIOLE, gustosissimi intestini di pecora, ne assaggio una. Questa è tutta carne. Anni fa c'erano quelli che vendevano FRUTTI DI MARE per strada, o POLPO BOLLITO. E i PANELLARI? Dove li mettiamo? Espongono nel bancone un panorama di fritture: PANELLE, CROCCHE', RASCHIATURE, QUAGGHI (melanzanine fritte), CICIREDDU (pesciolini fritti) e tante altre varietà di fritture, anche a richiesta.



Conclusione: per strada, il Palermitano non rischia mai di MORIRE DI FAME.

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