Orate, ne intretis in tentationem
(pregate per non entrare in
tentazione), diceva un certo Gesù
ai suoi apostoli 2000
anni fa. E qui il discorso si fa più serio, e, nella vita, qualcuno
fugge a gambe levate. Pregare? E che vuol dire? I più pensano: Sin
dal mattino tutto è automatizzato, sveglia, colazione, accendo
l'auto, mi auguro che non ci sia traffico o brutto tempo, me lo
diranno i mezzi di informazione, i quali mi diranno se c'è sciopero,
se ci sono nuove tasse, se il governo è caduto, ecc. Allora, per non
cadere preda di una realtà codificata, massificata, diciamo una
piccola preghiera. Una semplice Ave Maria.
Diceva Don Orione:
Un'Ave Maria e avanti!.
E non siamo entrati in tentazione, o, almeno, chiediamo di non
caderci. Che la realtà è questa. Fatta e codificata da altri. Che
siamo responsabili della nostra vita. Anche quando sembra che tutto
va perfettamente bene, dobbiamo preoccuparci solo di cosa spendere.
'Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua
vita...' gli disse Dio,
come riporta il Vangelo di
Luca . E quando
preghiamo, entriamo in contatto con una entità più grande di noi.
Parlare con Dio.
Diceva S. Teresa del
Bambin Gesù: è
meglio parlare 'con' Dio che parlare 'di' Dio....
Nessun commento:
Posta un commento