sabato 27 giugno 2015

Volle far bene e invece...ha fatto danno


Ero immerso nelle lettura di un vecchio libro di Leonardo Sciascia, Le parrocchie di Regalpetra, quando fui colpito da un passo dello stesso, in cui parlava, brevemente, del regime fascista. Racconta, Sciascia, che, in vista del possibile, e avvenuto, sbarco in Sicilia degli alleati, nel 1943, il regime fortificò le spiagge siciliane e fece affiggere dei manifesti nei muri delle città prossime alle coste; firmato dal generale Roatta. Guardando il manifesto, dice lo scrittore, '….(il generale Roatta)...fu il primo ad avvertire i Siciliani che italiani proprio non potevano considerarsi, che gli italiani si proponevano di difenderli allo stesso modo e nello stesso sentimento dei camerati tedeschi...'. Sciascia arriva a dire che Roatta avrebbe dovuto essere nominato , da Andrea Finocchiaro Aprile, 
famoso leader dei separatisti siciliani, quale Presidente onorario di una Sicilia indipendente. Che l'Unità d'Italia non avesse arrecato un gran beneficio all'Isola, se ne erano accorti in molti. Era avvenuta, contrariamente alle aspettative, con gran spargimento di sangue (basti ricordare la Strage di Bronte). I primi anni ebbero luogo le prime emigrazioni in massa verso il continente Americano. Ci furono, poi, dei movimenti contadini che culminarono coi FASCI SICILIANI, che alcuni vedono anticipare i movimenti social-comunisti che portarono, poi, alla Rivoluzione Russa del '17. Sui Fasci Siciliani scrisse un romanzo, Luigi Pirandello (I VECCHI E I GIOVANI). Nel romanzo si vede il dialogo tra le vecchie generazioni e le nuove ed emerge la delusione dalle aspettative, originatesi con l'Unità d'Italia, degli anziani, che vogliono comunicarlo ai giovani. Vi furono poi le due guerre mondiali, in cui la Sicilia forniva uomini ma ne otteneva, in cambio, dal regime fascista, vigilanza sulle sue terre, non progresso, sviluppo, dotazione di infrastrutture. Il Fascismo, apposta, aveva mandato il prefetto Mori, che veniva a cercare mafiosi, soprattutto piccoli, salvo, poi, mantenere i più potenti saldamente al loro posto, perchè avevano POTERE. Quegli stessi 'potenti' mafiosi che, gli Americani, insediarono, dopo lo sbarco, come Sindaci delle città Siciliane, facendo proliferare, negli anni successivi, una MAFIA DI POTERE POLITICO. Quella stessa che tanto danno fece, nel dopoguerra, all'isola, culminando con le stragi degli anni '70-80-90, sino ai giorni nostri.


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